3G e 4G stanno entrando a far parte della comune terminologia nell’ambito degli smartphone e dei tablet. Gli operatori iniziano a proporre piani dati e dispositivi compatibili con le più moderne tecnologie. Ma non sempre è vero che più è alto il numero, migliore è per noi il servizio. Vediamo insieme cosa si intende quindi con 3G e 4G.
3G e 4G, la spiegazione
La lettera G indica la “generazione mobile” (generation mobile) installata sul terminale e relativa allo stesso network. Ogni nuova G porta con sé nuovi dispositivi e nuovi upgrade sulle reti telefoniche: 1G indicava i primi telefoni cellulari analogici, il 2G i telefoni digitali e poi il discorso inizia a farsi un po’ più vasto.
I telefonini di terza generazione 3G sono in grado di connettersi ad internet ad una velocità minima di 144 Kb per secondo. Attualmente esistono molte varianti della 3G e molti terminali possono raggiungere anche i 400 Kbps.
Le nuove generazioni di telefoni (e tablet) sono solitamente più performanti sia dal punto di vista della velocità di connessione, che della qualità delle conversazioni. PArlando di 4G si intende una tecnologia tendenzialmente ancora più veloce ma questa caratteristica non è poi così costante. Nell’ambito del 4G rientrano HSPA+ 21 / 42 , WiMAX, LTE.
A chi serve il 4G? Al fanatico dello streaming video, a chi utilizza il telefono come punto di accesso web per il proprio portatile, ad esempio. Ma non necessariamente risolverà i problemi di coloro che soffrono una zona geografica in cui cade spesso la linea.
Se usi il telefono solo per chiamare, il 4G non ti serve: consumeresti più batteria e pagheresti di più il dispositivo. Nel giro di un anno tutti i telefoni in uscita avranno la tecnologia 4G (e conseguentemente ingloberanno anche 3G e 2G). Ma una differenza davvero tangibile tra 3G e 4G dipenderà dalla copertura del proprio operatore telefonico.