Quando pensiamo agli strumenti tipici dell’età moderna è inevitabile immaginare una schiera ordinata fatta di tanti computer, smartphone e tablet (da quelli più primitivi fino ai più moderni e all’ultimo grido in fatto di tecnologia e design).
All’interno di essi si nascondono dei piccoli grandi assistenti tuttofare, pronti sia a supportarci che a riempire il vuoto nelle nostre attività di routine. Questi strumenti ci aiutano nello svolgimento delle mansioni di lavoro, così come nell’organizzazione delle incombenze di famiglia o nella pianificazione di viaggi e appuntamenti importanti: ci tengono sempre attivi e online.
La loro presenza è imprescindibile anche (e soprattutto) in ambito domestico, al punto che il primo pensiero quando ci si trasferisce o si compra un nuovo appartamento è munirsi della migliore connessione, magari facendo una comparazione delle offerte internet per la casa su Facile.it. Generalmente sui popolari supporti hi-tech non mancano i programmi e i giochi pensati per lo svago: in fin dei conti, dopo il lavoro, i momenti di evasione sono necessari.
L’ascolto di musica, la visualizzazione di video e la lettura di libri sono tutte attività complementari in questo senso. Gli apparecchi elettronici, oltre a tenere conto di ricorrenze e scadenze, hanno anche una finalità legata ai momenti di convivialità e socialità: ci fanno restare h24 in contatto con parenti e amici attraverso piattaforme come Whatsapp. I bambini e i ragazzi, i cosiddetti ‘nativi digitali’, prendono anch’essi dimestichezza molto presto con questi oggetti che un tempo avremmo definito ‘strumenti del futuro’. Si muovo spediti tra le icone e le barre con gli strumenti, sanno bene come navigare e utilizzano i videogiochi non solo come passatempo ricreativo ma anche come supporto all’apprendimento. Resta inteso, ad ogni modo, che gli eccessi non rappresentano mai una buona pratica e devono essere evitati.
Lo schermo diventa un narratore digitale
Attraverso gli schermi di telefoni e tablet sempre più spesso si può andare alla scoperta di sé stessi, dal momento che il videogioco riesce a mettere in risalto particolari tratti della personalità: il lato avventuroso, quello logico o magari l’ingegno. Anche la timidezza può essere in un certo senso sfidata e combattuta grazie ai momenti di gioco, traendo nuova linfa dai successi che possono spingere e promuovere la propria identità. Il percorso virtuale che si snoda attraverso questa realtà, ‘altra’ e impossibile, rappresenta in fin dei conti la narrazione in chiave moderna di miti e leggende: si tratta di favole hi-tech.
In questo senso il gioco virtuale stravolge e assume quasi le sembianze di un libro, all’interno del quale si può essere protagonisti assoluti della scena. Un presidio anche di evasione dalla routine che, non solo in giovanissima età, deve rimanere tale e comunque sempre un passo indietro rispetto alla dimensione della vita vera: le due cose sono e restano distinte. Al tempo della narrativa digitale, attraverso i videogiochi e gli schermi hi-tech, è possibile puntare su un nuovo sistema per raccontare storie: si tratta di un format facilmente in grado di raggiungere e incuriosire i diretti interessati, ovvero gli adulti di domani.
Sempre in tema di schermi hi-tech che si trasformano in narratori digitali, in questo senso i benefici riguardano anche i più adulti: la lettura grazie agli e-book è ripartita, puntando su una vesta grafica moderna e accattivante.
Una prospettiva che ora si stravolge
Sono in molti a pensare, in genere, che quella del videogioco sia solo e soltanto una breve parentesi di intrattenimento senza nessun altra pretesa. I contenuti stessi vengono spesso etichettati come leggeri e superficiali ma questo non è sempre vero. I videogiochi che è possibile classificare come ‘buoni’ sono in sostanza quelli pensati per rendere l’apprendimento efficace (a prescindere dal contenuto) e che insegnano a immagazzinare nozioni.
Per esempio quelli che consentono di immedesimarsi in scienziati e dottori, personaggi che si mettono alla prova per raggiungere un certo risultato. Oppure ancora quelli che consentono di identificarsi nell’azione e aprono una riflessione sui propri comportamenti (anche in contesti reali). Risultano particolarmente utili alla crescita personale quei videogiochi che puntino a stimolare l’attività in team, la condivisione e il confronto. Come ogni pagina di libro letta può contribuire al miglioramento dell’abilità intellettiva, così il videogioco può proporre un simile allenamento mentale fatto di spirito di adattamento, emozioni ed esperienze diverse. Lo sviluppo dell’autonomia, del benessere emotivo e dell’autostima passa oggi anche da qui.